venerdì 28 ottobre 2016

Vandana Shiva a Noto


Al tavolo di questo salone sedeva oggi Vandana Shiva per ricevere il riconoscimento di un'associazione ambientalista siciliana.
Bene.
Eppure, come la sua figura si perde nella foto, così le sue parole hanno rischiato di risuonare invano a causa di un'organizzazione che, come troppo spesso accade, si rivela stranamente distratta e goffa, e colpevolmente inadeguata.
Ma come, avete un personaggio dalla statura intellettuale e dal carisma di Vandana Shiva e lo affogate in due ore di discorsi introduttivi e, quando finalmente gli date la parola, la traduttrice è in grado di tradurre solo il 40% di quello che dice?
Quando dice, per esempio, che nel mondo un paio di potentissime corporates pianificano di controllare il nostro cibo e la nostra salute (Bayer-Monsanto, ChemChina-Syngenta, DowDupont), quando ricorda la strage di Bhopal in India, quando fa riferimento al referendum costituzionale in Italia e al pericolo della centralizzazione del potere, quando parla dei migranti di Calais e del Canale di Sicilia, e quelle parole non sono tradotte e quei nomi non sono pronunziati e non "passano", la colpa non è della povera traduttrice inadeguata, ma dell'organizzazione che aveva l'obbligo di dotarsi di un o una professionista competente in materia.

Questo gioco di banalizzazione però non ha funzionato. Perché, anche se sono passate solo il 40% delle sue parole, l'intensità e la forza delle idee di Vandana Shiva hanno fatto presa sui giovani che la conoscono e che leggono i suoi libri.
Al sindaco di Noto Vandana Shiva ha regalato in conclusione il suo libro, Terra Madre. Sopravvivere allo sviluppo, esortandolo a leggerlo e a cominciare a progettare insieme con i giovani il mondo migliore, che è possibile. 

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